In questa guida troverete un elenco, sicuramente
non completo, dei Folletti appartenenti alla tradizione italiana. Ammutandori, Ammutantori, Ammuttatori: Gracili Folletti sardi che vivono nel Logudoro, in provincia di Sassari. Abituati a combinare scherzi e burle agli uomini, ma soprattutto alle belle ragazze in età da marito, sono considerati dei veri e propri Incubi. Sono alti un paio di spanne e sulla fronte riccioluta portano un cappello rosso che non abbandonano mai. Secondo la tradizione popolare, chi riesce ad impossessarsi di uno di questi berretti potrà barattarlo con una piccola pignatta piena d'oro. Simili agli Ammutandori sardi sono gli Ammutandori che vivono in Sicilia, che però portano in testa ben sette berretti, uno dei quali è zeppo di monete d'oro.Ana Sosana: Diffuso nella provincia di Bergamo, è uno dei tanti folletti italiani, di cui si è persa ogni traccia. Si racconta che era solito nascondersi sotto i comignoli e che si divertiva a gettare rametti e foglie secche nelle pentole dove cuoceva la polenta o dove bolliva la minestra. In provincia di Brescia questo genere di folletti è chiamato ancheAugurie: Folletto della famiglia degli Augurielli che vive in provincia di Bari.Augurielli: Folletti domestici molto popolari in gran parte dell'Italia meridionale, in special modo in Calabria, nella provincia di Catanzaro. Spiritelli paffuti con i piedi rotondi a forma di zoccolo di cavallo e un berretto rosso sulla testa riccioluta, vivono nelle case coloniche abitate da sette famiglie.Baffardello: Folletto toscano con caratteristiche simili al Linchetto. Vive vicino alle case dei contadini o alle stalle dove sono custoditi gli animali della fattoria. Spiritello dispettoso, si diverte a fare complicate trecce al pelo degli animali e, in particolar modo, alle chiome delle belle ragazze.Barabanèn: Folletto benevolo, ma anche molto fastidioso, che vive nei pressi di Imola in provincia di Bologna. Il Barabanèn da alcuni è conosciuto anche con il nome di Cardinalèn in quanto indossa un saio rosso, molto simile a quello pretalizio dei vescovi, e un berretto del medesimo colore. Alto dai 40 ai 50 centimetri, il Barabanèn è dispettoso e impertinente e, come tutti i Folletti, ama nascondersi e spostare gli oggetti, costruire ostacoli invisibili in cui fare inciampare la gente, architettare situazioni imbarazzanti, suggerire sogni bizzarri e inquietanti e, naturalmente, di notte rumoreggiare fino a tarda ora. |
Barabao:
Folletto di origine veneta di cui non si hanno più tracce. Nessuna delle leggende che lo riguardano racconta perché, un bel giorno, senza nessuna ragione apparente, decise di abbandonare il mondo degli uomini. Ancora oggi, però, questa piccola creatura viene evocata dai genitori per far quietare i bambini cattivi. Le sembianze del Barabao non sono delle più rassicuranti: ha il volto brutto e irto di peli, indossa abiti vecchi e rammendati, ai piedi porta due enormi zoccoli e sulla folta capigliatura inalbera un cappello rosso a cono. Simile a un gigante in miniatura, il Barabao abitava in campagna e spesso trovava fissa dimora nelle case dei contadini. Per ricompensarli dell'ospitalità, sovente li aiutava nei lavori più duri della cura dei campi.Barabio: Folletto molto brutto diffuso nelle Langhe e in provincia di Cuneo. Ha l'abitudine di inseguire e, grazie al suo aspetto demoniaco, spaventare i bambini che non tornano a casa prima del tramonto.Barbariccia: Vedi: Luo Barabicchou.Barbaricciu: Vedi: Luo Barabicchou.Barbariciu Cutel: Folletto veneto con caratteristiche simili al Barabao, solo molto più brutto e cattivo. Il Barbariciu Cutel ha gli occhi fiammeggianti, un grosso naso e in spalla porta un sacco dove mette i bambini capricciosi che cattura. Quando ha fame, con il gran coltellaccio che porta alla cintola taglia a fette le sue prede e se le mangia.Basadone: Folletti volanti che si lasciano trasportare dalla brezza leggera del vento e, come tutte le cosiddette "creature del vento", sono quasi sempre invisibili. Il nome deriva dal dialetto trentino e significa "baciadonne". Sono spiritelli di natura benevola e solitamente trattengono i fanciulli in casa quando è imminente la bufera. Secondo la tradizione fantastico-popolare della valle dell'Adige e della Val di Non, invece, il Basadone personifica l'Ostro, il vento che soffia dal sud, e nella stessa Val d'Adige si racconta che avrebbe al suo seguito parecchi servi, brutti e buffi, con i quali scorrazza per i campi.Beilhund: Folletto trentino caratterizzato dal fatto di non aver braccia né gambe. Il suo corpo è simile al manico di un'ascia e la testa ha forma di scure. Il Beilhund si diverte a sostituirsi all'accetta del boscaiolo e a scappare ridendo quando qualcuno tenta di usarlo per spaccare la legna. Dal carattere mutevole, come tutti i Folletti, il Beilhund può trasformarsi in una vera ascia affilata e inseguire i suoi molestatori.Berbéch: Folletto dispettoso molto diffuso nel bergamasco. Il Berbéch insieme ai suoi inseparabili compagni, Malésen e Sblésen, combina scherzi di ogni tipo; secondo altre credenze il trio di Folletti fa parte della vasta schiera di diavoletti che ancora oggi popolano le campagne italiane.Bérlic: Folletto dalle caratteristiche ambigue, diffuso in Val d'Aosta. Durante la notte assume la forma di un'ombra, e penetra nelle stalle rendendo la vita difficile a mucche e capre. Una volta scoperto, si fissa al soffitto sotto forma di una luna splendente.Bobboi: Folletto decisamente brutto e cattivo che vive nel nuorese. Simile nell'aspetto al Barabio e nei comportamenti al Barbariciu Cutel, ha l'abitudine di rapire i bambini cattivi e mangiarseli.Bragöla: Folletti che abitano la valle comasca di Cavargna. Dal carattere imprevedibile, hanno occhi piccoli e scintillanti come tizzoni ardenti, le braccia corte e sono ricoperti di peli. Sono i signori di quella gran parte del giorno che va dal crepuscolo all'alba. Anche se sono molto bravi nel nascondersi tra i cespugli, è facile scovarli seguendo i borbottii e i bisbigli che continuano a emettere. Il loro scherzo preferito consiste nel nascondersi e improvvisamente lanciarsi addosso agli incauti viandanti.Bügn: Creatura fantastica, molto simile ad un Folletto, che solo pochi sventurati hanno visto. Solitamente il Bügn abita nei laghi, nei fiumi e nelle pozze di acqua stagnante della provincia di Mantova. Il Bügn si manifesta quando vengono gettati dei sassi nell'acqua e, solo allora, si può scorgere a malapena la sua bocca irta di denti. |
Cà di Bragöla:
Secondo la tradizione della Val Cavargna, il grande roccione bianco che domina il sentiero che porta a Tavagnago è considerato l'abitazione dei Folletti Bragöla. Ai più fortunati può capitare, nel primo mattino, di vedere stesi ad asciugare, sotto la Cà di Bragöla, dei piccoli rettangoli di stoffa bianca: sono i pannolini dei bragoletti che le mamme hanno steso ad asciugare.Calcaròt: Feroce Folletto notturno, molto vicino alla specie degli Incubi. Vive in Veneto e nell'Alto Adige.Calcatrapole: Folletto notturno, parente del Calcaròt, che vive nelle campagne del veronese e del bresciano.Calcaveggh: Folletto notturno, simile agli Incubi, molto diffuso nella Valle Anzasca e nella provincia di Novara.Calcutt: Folletto friulano fastidioso come gli Incubi.Carcaveja: Folletto piemontese che ha tutte le caratteristiche degli Incubi. Non si hanno, però, notizie certe della sua attuale sfera d'azione.Chiusini: Sono dei buffi Folletti conosciuti nel Senese che arrivano la sera nelle case a far chiudere gli occhi ai bambini capricciosi che non vogliono addormentarsi. Probabilmente il nome deriva da questa bizzarra attività.Cialciut: Creatura errante della notte, conosciuta in Veneto e in Friuli, piccola e ricoperta di peli ispidi. Come tutti gli Incubi turba il sonno degli uomini sedendosi sul loro petto.Ciappin: Folletto diabolico che imperversa in Lombardia e Piemonte.Crocchia-Ossa: Repellente nano notturno che nei tempi antichi era facile incontrare accanto ai patiboli o ai margini dei campi di battaglia. Oggi questa razza degenere di nani, come molte altre genie di Folletti e di esseri fatati, ha abbandonato il mondo degli uomini per sprofondare nel sottosuolo dei cimiteri. Si dice che il Crocchia-Ossa scavi gallerie interminabili, anche di parecchie centinaia di chilometri, collegando tra loro diversi cimiteri della regione dove dimora. Il Crocchia-Ossa si nutre di cadaveri e di vipere, e dal loro veleno ricava un distillato, tanto inebriante, quanto schifoso al palato.Crüsc: Piccoli Folletti di indole benevola diffusi soprattutto sulle Alpi Lepontine. Chiamati anche Ometti, sono alti più o meno come un bambino di tre anni, hanno le dita dei piedi accavallate e sono molto forti. Amano rubacchiare nelle dispense degli alpeggi, ma spesso in cambio del cibo lasciano monete o pezzi d'oro. Come tutti i Folletti sono molto permalosi e possono arrabbiarsi per un nonnulla.Cules: folletto piemontese che ha le sembianze di una fiammella danzante. Spesso è considerato uno degli aspetti che assume il Servan.Cuscu: Folletto calabrese particolarmente maligno.Derscialet: Folletti notturni che amano aggirarsi per i boschi delle Alpi della Svizzera italiana. Come tutti i Folletti simili agli Incubi, amano entrare furtivamente nelle case degli uomini e sistemarsi sulla pancia degli ignari dormienti. In questa anomala posizione, premendo con tutte le loro forze all'altezza dello stomaco, provocano sogni angosciosi e impediscono una corretta e distesa digestione.Encof: Singolari Folletti notturni dalle sembianze femminili.Esprit Follett: Diffusa genia di Folletti abitanti della Val d'Aosta e del sud della Francia. Su di loro è viva una curiosa tradizione popolare: si racconta che in particolari periodi dell'anno, durante le bufere più violente, le stalle vengano assalite da questi spiriti Folletti che si divertono a liberare le mucche e a farle correre sotto la pioggia fino a condurle in luoghi lontani, di cui non è dato sapere l'esatta locazione, per riportarle poi nelle stalle dopo qualche ora; altre volte si limitano a mungerle e a rubare il latte. |
Fajetti:
Folletti molto simili nelle abitudini alla famiglia degli Augurielli. I Fajetti sono diffusi in tutta la Calabria e sono assidui frequentatori delle cantine e dei solai delle case di campagna. Approfittando del favore dell'oscurità, penetrano nelle case e si divertono a procurare un frastuono assordante. Talvolta si dilettano a nascondere gli oggetti nei posti più disparati, tanto che risulta un vero problema ritrovarli. Sono soliti prendersela con le ragazze, ma bisogna far finta di nulla per fare in modo che il Folletto, non divertendosi, vada in cerca di un'altra vittima.Fantasima: Folletto dispettoso dall'aspetto di una scimmia pelosa; questa bizzarra creatura entra furtivamente di notte nelle abitazioni per sedersi con violenza sulle pance degli uomini e provocare ai poveri malcapitati terribili incubi.Farfarelli: Folletti alti 40 centimetri e diffusi nella tradizione popolare dell'Italia del centro-nord. Le dimensioni dei loro discendenti si sono ridotte con il passare del tempo a quelle di un maggiolino. I suoi vestiti ben fatti e fastosi del passato sono ormai ridotti a miseri stracci; il Folletto Farfarello non ha mai voluto dimenticare il proprio nobile passato. I Farfarelli sono di indole coraggiosa fino alla temerarietà; un tempo litigiosi e fracassoni, oggi sono divenuti taciturni e solitari. Entrano in casa e bevono tutta la birra che trovano nel frigorifero e come ringraziamento per l'ospitalità ricevuta, spalmano il burro sui gradini delle scale.Faunet:
Foleto Marin:
Follat:
Folletti del Lanternino:
Folletto dei Muschi:
Fràgoa:
Fuddettu:
Gaguro:
Gambarétol:
Gambastorta:
Ghignarelli:
Giosalpino:
Gottwjarchi:
Grandinili:
Guehillon di Loo:
Hausgeister:
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Juffri:
Karket:
Lauri:
Lauro:
Maget:
Mamucca:
Manteillons:
Marrauchicchi:
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Mazarûl:
Mazzamorelli:
Mazzamureddi:
Mazzaròt di Bòsc:
Mercanti:
Monacello:
Monachicchio:
Monachidd:
Monachieddi:
Monachiello:
Monacidd:
Monaci Folletti:
Morkies:
Nani del Vino:
Omino della Rena:
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Papòlo:
Pavarò:
Palendròns:
Pesàntole:
Pisano:
Quagg:
Rurel:
Sabbiolino:
Salbanelli:
Salvani:
Sand Man:
Sandmann:
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Sgranf:
Sluagh:
Squass:
Tockji:
U' augurie:
Yulin:
Zampa del Gal:
Zuerghie:
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Testi tratti da: Elfi, Gnomi, Nani e Folletti (dizionario del Piccolo Popolo) di Giorgio Schottler, edizioni "Domino Avallardi" |